mercoledì 30 gennaio 2013

Emma K. Clarke - Petali di sangue

Ben ritrovati  Rieccomi tra voi con una nuova segnalazione fresca fresca. Il romanzo di cui vorrei anticiparvi qualcosina – prima di una recensione vera e propria – si chiama Petali di sangue ed è un paranormal romance partorito dalla fantasia dell'autrice italianissima Emma K. Clarke. Il libro è reperibile su Amazon in formato elettronico cliccando qui, in formato cartaceo cliccando qui e su La Feltrinelli cliccando qui, oltre che su altri store online per ebook. In più, esiste anche una pagina facebook dedicata al romanzo, dove potrete leggere gratuitamente i primi capitoli e contattare l'autrice. Precisamente la trovate qui.

Autore: Emma K. Clarke
Titolo: Petali di sangue
Editore: Kdp Amazon
Pagine: 216
Anno: 2012
Formato: Cartaceo ed Ebook
Prezzo: 11,86 o 1,99

Trama
L'armonia del mondo si conserva negli anni grazie al delicato equilibrio che si è generato tra immortali, umani, creature sovrannaturali e magiche. Questa pacifica convivenza giungerà al termine quando alcuni immortali verranno assassinati nella dimora del loro sovrano Henry Carter, vampiro dal XVII secolo. Ad indagare su quanto accaduto sarà Giosy Mc Grey, "Amministratrice nazionale degli affari pubblici tra umani e creature immortali magiche", capo del Distretto di Polizia della città e ultima discendente della più antica stirpe di streghe della nazione. Petali di sangue, è un romanzo con tante sfaccettature, lo sfondo perfetto per una storia romantica quanto intrigante e misteriosa, che permetterà ai nostri giovani protagonisti di comprendere non solo il presente, ma anche il loro passato; un passato oscuro e crudele che separò le loro anime e i loro cuori per molti anni, aiutandoli ad accettare l'inevitabile destino.

Un estratto dal libro:
“Nonna Margiory quando ero piccola per farmi addormentare mi raccontava la vita dei nostri avi come se fosse una favola. La storia che più apprezzavo era la “Leggenda della strega e del cavaliere”. Per quante volte l’avessi ascoltata dalle labbra di nonna prima di dormire, lei la faceva sembrare sempre una cosa romantica, la classica fiaba che finiva con un “…e vissero tutti felici e contenti”.  
Quando crebbi scoprii a mie spese che la favola della buona notte che preferivo era tutt’altro che una storia a lieto fine. All’età di quattordici anni, mentre nonna preparava una torta, sfogliai con interesse quella specie di quaderno enorme dalle mille pagine ingiallite e lessi da me il passato dell’antenata che sognavo durante la notte.  
Con amarezza, inghiottendo un bel boccone amaro, attraverso le sue parole ripercorsi il periodo della caccia alle streghe anche detto dell’inquisizione francese.  
La “strega” della leggenda si chiamava Vivienne.  
Visse durante il Rinascimento, nei primi anni del 1500, più o meno. Mi sono sempre chiesta il perché, un diario del genere, fosse accurato nei fatti e non lo fosse per nulla riguardo alle date, agli anni e ai giorni. 
Vivienne lavorava come levatrice ed erborista presso Chateaux d’Amboise, castello reale del XVI secolo in Francia. 
All’epoca Re Luigi XII, susseguito a Carlo VIII, preferì restare a vivere nel feudo di sua proprietà a Blais. Il palazzo reale comunque continuò ad ospitare parte della famiglia, per l’appunto Francesco d’Angoulême dove fu educato per tutta la sua infanzia. Vivienne continuò a lavorare a corte in seguito alla morte di Carlo VIII e conobbe un soldato della quale s’innamorò: André. Vivienne e Andrè all’inizio si amarono in gran segreto. Vivevano la loro giornata nell’attesa del calar del sole per potersi vedere, per soffermarsi negli occhi dell’altro e guardare l’amore che essi trasudavano. 
Nel 1484, però, Papa Innocenzo VIII spinto da alcuni inquisitori tedeschi, emanò la bolla “Summis desiderantes affectibus”, un documento che ammetteva l’esistenza delle streghe, concedendo il benestare dell’uso di qualsiasi misura che si rendesse necessaria per estirpare questo male dalla faccia della Terra.
Vivienne fu un bersaglio facile. Le prime donne ad essere reputate delle eretiche e delle streghe furono proprio coloro che aiutavano a dare la vita, come le levatrici, o coloro che avevano imparato la sopraffine arte di fare decotti benefici con le sole erbe dell’orto e del giardino. 
André, per mettere in salvo la vita della sua amata Vivienne, chiese al legittimo sovrano il benestare per sposarla, in quanto soldato del Re. All’epoca purtroppo troppe orecchie indiscrete affiancavano il reggente, ed alcune fra queste sostenevano con ogni mezzo possibile la causa di Papa Innocenzo e della sua enciclica.
Fu così che due inquisitori francesi si recarono nella valle della Loira, in cerca di Vivienne, una strega pericolosa che secondo voci indelicate preparava filtri d’amore e veleni, adorando satana. 
A loro sembrava impossibile che un soldato come André si fosse innamorato di una semplice erborista: Vivienne era sicuramente una strega e aveva usato la magia sul soldato in questione per proteggersi e non rispondere dei suoi peccati davanti a Dio.”

L'autrice si racconta a voi
Il mio vero nome è Silvia, anche se pubblico con pseudonimo. Potrei restare un giorno intero a spiegare il perché di questa scelta, ma probabilmente non importerebbe a nessuno, quindi accantono il discorso e procedo. Ho venticinque anni appena compiuti, studio geologia all'università, vivo con quattro gatti e un cane di sessantacinque chili, più o meno. Da bambina volevo fare la cantante, da adolescente l'organizzatrice di matrimoni, poi mi sono arresa e ho continuato sulla strada scientifica, affascinata da terremoti e vulcani. Tutti gli autori di libri dicono che hanno sempre amato scrivere e leggere... tutti tranne me. Da bambina era una vera guerra farmi leggere un libro e quando mi vennero assegnati i primi libri da leggere per la scuola, scoprii internet e il potere delle trame già fatte. Poi, con il tempo e con la fine delle scuole superiori, mi avvicinai ai libri fino a diventarne una dipendente, una vera drogata. I soldi che spendevo in libri erano più di quelli che realmente potevo permettermi, così per gioco tre anni fa iniziai a scrivere il mio primo libro, pieno di errori ed orrori. Capii presto il perché dei miei scarsissimi risultati nelle prove scolastiche di italiano.



Il gioco della scrittura ben presto divenne una vera e propria passione dalla quale non mi staccai più. Oggi posso dire di essere una persona con molti dubbi e tantissime passioni, forse troppe. Oltre a scrivere, canto in un coro e prossimamente in un gruppo Epic Metal. Mi diletto in cucina, leggo tantissimi libri e aspetto ogni anno con trepidazione il Natale, sperando di vedere la neve e l'eroe di tutti i bambini: Babbo Natale. Petali di sangue è il primo libro che pubblico, ma il terzo che ho scritto. Magari un giorni vedranno la luce della ribalta anche gli altri due romanzi, ma al momento preferisco tenerli nel cassetto. Vi saluto, sperando che la lettura del mio romanzo vi emozioni quanto me nel scriverla, trascinandovi in un mondo tutto suo.

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