"Beh, se uno è stronzo per eccesso di sensibilità artistica, capace che produca roba molto buona. Se uno, come quello con cui sto lavorando, è stronzo per emulazione, è solo uno stronzo al cubo."
"Non so quante volte mi sono messa a ringraziare il Cielo e il Piano per avermi fatto donna e per aver fatto te uomo. Intendo così donna e così uomo. Per quello che mi riguarda vuol dire, da sempre, avere la sensazione di essere nell'esatto, unico, perfetto centro di qualcosa."
"Ti lasciavi andare. Ti consegnavi a un destino che nessuno ti aveva confermato. Come non volessi ricordare che, qualunque fosse stato il cammino, qualunque la meta, io ci dovevo essere."
"Forse è stato solo merito della paura, ma hai ripreso ad aver bisogno di me."
"Ti ho curata, accudita. Ti sei lasciata andare ancora. Ma questa volta non a un presunto destino. Ti sei lasciata andare a me."
"Mi sono sdraiato dietro di te facendo in modo che ogni mia parte aderisse alle tue. Ho cominciato a sfiorarti una tempia. Con un colpo secco ti sei messa a piangere. Come se il tuo piangere ti avesse detto di farti da parte. Nettamente. Senza dire niente ti ho incoraggiata a continuare, ad aumentare. E tu hai pianto come dovevi, quanto dovevi ma, soprattutto, dove dovevi. Sul nostro letto attaccata a me."
"Una toccata di culo è una toccata di culo. Per te è la conferma che la gente non ti resiste. Sono costretti a inventarsi la scusa dello scherzo per toccarti. Per me è un giramento di coglioni di cui si poteva fare a meno."
"Chi sta fuori dalla festa è perché ce n'ha una sua."
"Certo che ha saputo piazzarmi le sue parole in qualche posto scomodo. Dove il piumino non arriva a togliere la polvere."
"Sono costretto a perdonarti il fatto di non essere per niente venuta a cercarmi."
"Nemmeno per un attimo mi sono illuso che questa fosse la parte peggiore. Quella sarà fatta dei tuoi silenzi e della mia incapacità di risolverli."
"Ti conosco così bene che ognuna delle tue reazioni l'ho prevista e poi l'ho vista fastidiosamente capitare."
"Figurati se le stelle non hanno odore. Figurati se non hanno ritmo."
Titolo: La neve se ne frega
Editore: Feltrinelli
Collana: I canguri
Pagine: 234
Anno di pubblicazione: 2004
Formato: Cartaceo
Prezzo: 14,00
Ratings: ☆ ☆ ☆
Trama:
Il mondo è pulito. Le risorse rispettate. I bisogni soddisfatti. Un soffice rigore governa l'esistenza. Tutto secondo i diritti e i doveri del Piano Vidor. Siamo in un altrove temporale e nel migliore dei mondi possibili, sia pur a fronte di un controllo totale. Il Piano Vidor ha a cuore il benessere e la felicità delle coppie e infatti DiFo e Natura sono felici, secondo programma. Lavorano, fanno l'amore, frequentano amici, si lasciano intrattenere dalle forme di spettacolo consentite. Ma questo tempo, apparentemente così simile al nostro, è segnato da una profonda alterazione socio-biologica che ha a che fare con il mistero del nascere, del venire al mondo. I protagonisti sono destinati a imbattersi in quel mistero...
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